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Chi Siamo

DISCORSI è un progetto cartaceo e digitale di produzione culturale diffusa. Può essere inteso come una fanzine, un aperiodico, un blog e, speriamo, molto, molto altro. Nasce da persone che vivono a cavallo tra due regioni, Liguria e Toscana, e tre province: La Spezia, Massa Carrara e Lucca. Persone legate da interessi comuni e da un territorio vasto di cui ci sentiamo parte e che vogliamo narrare.
DISCORSI parte dal bisogno di intrecciare storie personali e collettive al fine di mettere in maggiore relazione i tanti angoli di questo territorio tra di loro, auspicandosi di riuscire a fare lo stesso con le persone che lo vivono.

Abbiamo scelto un payoff – “resistenze (g)locali” – che cerca di restituire un’impostazione generale a cui auspichiamo di rimanere fedeli: la vicinanza a un territorio come unico vero luogo fisico in cui agire, e la dimensione globale come reale campo delle grandi questioni del presente; un approccio glocale dunque, riprendendo questo concetto da un’altra fase storica, svela le infinite interconnessioni tra questi due piani sino quasi a scioglierle, fino a leggere il nostro angolino preferito, la nostra stessa casa, come parte del mondo intero.

Quindi, cosa troverete qui? Innanzitutto, esattamente quello che vorreste trovare: questo è un progetto (anche)editoriale aperto e diffuso, un contenitore che si propone di ospitare interventi, articoli, racconti, poesie, notizie, eventi, foto, video e un po’ tutto ciò che possa essere stampato o ospitato sul sito; quindi si, i contenuti dipenderanno anche de te che ora stai leggendo, se tu lo vorrai.

Ovviamente, come tutti i progetti editoriali, non siamo neutrali ma fieramente di parte. Solo che la parte a cui proviamo a dar voce è esattamente quella priva di editori a cui riferirsi e canali mediatici attraverso cui esprimersi.
La “nostra parte” è quella di chi è stanco di vedere un territorio martoriato da attività ad alto impatto su ambiente e salute a fronte di scarsissime ricadute occupazionali e sociali, per fare un esempio; la “nostra parte” è quella di chi è preoccupata per la drammaticità della crisi climatica ed i suoi devastanti impatti e crede che sia, davvero, necessario intervenire radicalmente sulle sue cause; la “nostra parte” è quella di chi non sopporta gli uomini forti al comando, i reazionari e i nuovi fascistelli così in voga di sti tempi; la “nostra parte” è quella di chi è molto, molto preoccupato dalle guerre di oggi e di domani, da chi le decide, da chi le arma e, sopratutto, per chi poi dovrebbe andare a combatterle; la “nostra parte” è quella di chi rivendica il diritto alla città, alla casa come diritto essenziale, e agli spazi pubblici come luoghi di incontro e socialità; la “nostra parte” è quella di chi non sopporta discriminazioni di sorta, di chi rivendica il diritto ad essere quel che vuole, fare l’amore con chi vuole, vestirsi, chiamarsi, mostrarsi come vuole, senza per questo doversi sentire minacciata, giudicat3 o in pericolo; la “nostra parte” è quella di chi ama ballare, possibilmente sulle ceneri del capitale, possibilmente con un muro di casse di fronte e curiose molecole in corpo. Perché se non possiamo ballare allora non è la nostra rivoluzione.


DISCORSI è ancora nulla, DISCORSI sarà tutto ciò che vorremo.

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